Una tartaruga marina è stata rilasciata e potrà ritornare a sguazzare negli oceani con il suo nuovo becco-protesi progettato al PC e poi confezionato da una stampante 3D.
Il rettile era rimasto senza “guscio” per via della piramidalizzazione, una malattia dovuta soprattutto alla malnutrizione.
Con tale patologia avrebbe avuto una vita molto dura e, probabilmente, breve, ma uno studente della Colorado Technical University, Roger Henry, ha confezionato la protesi in mais biodegradabile che si è adattata perfettamente alla struttura della tartaruga.
Ora il guscio si consumerà in modo naturale lasciando tempo alle cure di fare il proprio corso.
Una lodevole iniziativa che lega tecnologia e animalismo con la ricostruzione di un carapace di una tartaruga tramite una stampante 3D dopo un lavoro complesso lungo 600 ore.
Fonte: Faq Drone Italy
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